Comune di Gallodoro, Messina
Gallodoro, l’antico e pittoresco borgo del Gonfalone Antonelliano
La storia di Gallodoro, piccolo e ridente borgo del messinese, è stata legata a quella del vicino Comune di Taormina fino al 1634, anno in cui per ordine del re Filippo IV di Spagna, il feudo fu venduto alla famiglia Reitano di Messina che ottenne la licenza per edificare un nuovo centro sul Monte Castellaccio. Un dominio breve perché i Reitano, dopo la rivoluzione antispagnola di Messina, a causa della loro adesione alla fazione filo francese dei Malvizzi, per punizione subirono l’esilio e la confisca dei beni da parte degli Spagnoli. Ed infatti, nel 1679 il marchesato di Gallidoro venne acquistato dalla famiglia Vigo, originaria di Genova, che lo detenne per quasi tutto il XIX secolo e sino a quando lo sviluppo urbanistico verso il mare nella frazione di Letojanni, portò a trasferire lì la sede municipale. Solo nel 1952 Gallodoro riconquistò l’autonomia.
Cosa vedere a Gallodoro
La fondazione dell’attuale borgo di Gallodoro risale al Medioevo, quando attorno alla chiesa rurale di San Teodoro Martire patrono della città, si formò il primo nucleo abitativo, che si caratterizza oggi per la presenza di viuzze, scalinate e abitazioni addossate le une alle altre, edificate sulla collina a forma di cavea teatrale. La Chiesa Madre Santa Maria Assunta domina dall’alto il centro abitato. Fu realizzata nel XIV secolo e al suo interno custodisce il gonfalone del SS. Crocifisso, capolavoro della scuola di Antonello da Messina, un tempo insegna processionale dell’omonima confraternita, che rappresenta l’opera d’arte più antica e preziosa di Gallodoro. Il Gonfalone Antonelliano risale ai primi decenni del ‘500 e si presenta come una sorta di edicola in legno dorato intagliato, con riquadri raffiguranti la “Crocifissione di Cristo tra i due ladroni, i dolenti e gli armigeri” sul davanti, la “Vergine col Bambino in trono” sul retro, oltre alle figure di S. Nicola di Bari e S. Teodoro Martire sul nodo del gonfalone. Da ammirare è anche la seicentesca pala d’altare raffigurante la “Dormizione e l’Incoronazione della Vergine”, dipinta in età giovane da Salvatore Mittica, pittore del Seicento, di antica e nobile famiglia messinese. Passeggiando per le vie dell’antico centro del Comune di Gallodoro s’incontra la Chiesa di San Sebastiano edificata nel ‘400, che ospita il Museo Parrocchiale di Arte Sacra. Molto più antica è la Chiesa di San Nicolò legata al culto greco-orientale e di cui restano pochi ruderi. Nella parte opposta del centro abitato si trova una piccola chiesa scavata nella roccia da scalpellini locali ed intitolata a Santa Maria Maddalena. La chiesetta fu edificata di fronte a quella che un tempo era la Chiesa Madre di S. Teodoro, sede della confraternita del SS. Crocifisso, e nei suoi pressi in passato avveniva l’incontro tra gli stendardi dell’Assunta e della SS. Trinità di Forza d’Agrò.
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Cosa vedere vicino Gallodoro
Un tempo al centro della Vallis Aurea (Valle d’oro) sorgeva l’antica città greca di Bocena o Picena. Lo attestano i reperti archeologici ritrovati nelle contrade Margi e S. Anna, tra cui monete, vasi, sepolture e resti di edifici sacri non meglio identificati. Tutto il territorio attorno è punteggiato da palmenti e antichi frantoi scavati nella roccia ed immersi in un paesaggio di boschi di castagno, faggio e cerro che ci presta per interessanti escursioni di trekking, a cavallo o in mountain bike. A sud-ovest dell’attuale centro abitato, tra due vallate solcate da torrenti, si trova il Monte Castellaccio dove, narra la tradizione popolare, esistevano le miniere di oro che spiegano il toponimo del paese. In questo luogo si scorgono i ruderi di una chiesa del Cinquecento dedicata a San Leonardo. Alcuni però attribuiscono quelle rovine al monastero basiliano di San Emilione, realizzato tra il XVI e il XVII secolo, citato da Rocco Pirri, come ricorda Vito Amico nel suo “Dizionario Topografico della Sicilia”, e di cui se ne sono perse le tracce qualche secolo fa.
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Feste e Sagre Gallodoro
Agosto – Festa di Maria SS. Assunta
La festa di Maria SS. Assunta di Gallodoro si svolge il 15 agosto, giorno in cui avviene l’incontro tra gli stendardi delle confraternite SS. Trinità di Forza d’Agrò e Maria SS. Assunta di Gallodoro e la sera per le vie del borgo si snoda la processione del simulacro della Beata Vergine Maria.
Agosto – Festa di San Rocco
Il 16 agosto a Gallodoro si celebra San Rocco che viene portato in processione e a notte fonda arriva lo “Sceccu Pazzu” che deriso e maltrattato comincia a sfavillare e a sprigionare scintille dal corpo e a rincorrere i presenti in piazza.
Novembre – Festa San Teodoro Martire, patrono
Quella in onore di San Teodoro Martire è la festa patronale di Gallodoro e si tiene il 9 novembre con la celebrazione della Messa a cui segue la processione del simulacro.
Dicembre – Festa di Santa Lucia
Nel giorno in cui si celebra Santa Lucia a Gallodoro viene organizzata la tradizionale luminaria in onore della santa e i cittadini fanno il giro del paese recando sulle spalle i cannicci, ovvero un fascio di canne secche infuocate che poi vengono posizionate in piazza a formare un falò. La manifestazione si accompagna alla degustazione di pasta e ceci e vino locale.
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Prodotti Tipici Gallodoro
Il paese di Gallodoro è noto per i suoi buonissimi maccheroni fatti in casa ai quali in estate è dedicata una sagra e per la minestra fritta detta cuzzola. Tra i suoi tanti prodotti tipici vi sono i formaggi, i salumi, il vino, le mandorle, le olive e i dolci della tradizione locale come le cuddure con l’uovo che si gustano soprattutto a Pasqua.
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Come arrivare a Gallodoro
Da Messina: Autostrada A18 ME-CT, uscita Taormina. Prendere la SS 114 in direzione di Messina fino a Letojanni e seguendo le indicazioni per Gallodoro, proseguire sulla SP 13.
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Informazioni aggiuntive
- Provincia: Messina
- Altitudine: 388 m. s.l.m.
- Popolazione: 375
- Prefisso: 0942
- CAP: 98030
- Abitanti: Gallodoresi
- Santo Patrono: San Teodoro Martire
- Festa: 9 Novembre
- Sito ufficiale: Comune di Gallodoro – www.comune.gallodoro.me.gov.it