Nelle campagne delle province di Caltanissetta e Palermo viene coltivato un pomodoro che matura nella terra secca che di recente è stato riconosciuto come presidio Slow Food, con il nome di Pomodoro siccagno della Valle del Bilìci. Una delle sue caratteristiche principali è quella di non aver bisogno di irrigazione, per questo il pomodoro è chiamato in dialetto “siccagno”. Sembra pure che i primi a utilizzare il termine siccagno siano stati i contadini di Villalba, ai quali seguirono quelli di Valledolmo dove è anche indicato come l’Oro rosso di Sicilia.
Questo tipo di pomodoro cresce infatti nell’entroterra siculo, ed in particolare nel territorio che ricade nella valle solcata dal torrente Bìlici, dove le estati sono calde e secche, gli inverni miti e i terreni piuttosto argillosi ma ricchi di sali minerali. I contadini del luogo, non avendo disponibilità di acqua per l’irrigazione, per molto tempo hanno coltivato le sementi di pomodoro con la tecnica dell’aridocoltura, con la quale riuscivano a conservare le riserve idriche del suolo e a sfruttare al meglio i meccanismi di resistenza della pianta alla siccità, realizzando nello stesso tempo un prodotto dall’eccellente resa qualitativa. Ancora oggi nella coltivazione del siccagno gli agricoltori con la zappa smuovono il terreno in superficie per permettere all’umidità di correre tra le radici e nutrire le piante in profondità.
Pomodoro Siccagno Pizzutello
Per molto tempo le famiglie di coltivatori hanno custodito gelosamente le proprie sementi e ad esse, secondo la tradizione, a volte erano soliti assegnare il nome del capo famiglia. Con il passare del tempo, alle vecchie varietà si sono sostituite le nuove con le quali si producono pomodori più grossi, ottimizzando i tempi e i costi della raccolta manuale. Quindi, quando si parla di pomodoro siccagno, più che alla varietà utilizzata ci si riferisce ad un metodo di coltivazione con la quale tra l’altro si ottiene un pomodoro più ricco di elementi nutritivi, polposo e molto saporito.
La coltivazione dei pomodori avviene ancora oggi nelle campagne di Villalba, Marianopoli e Vallelunga Pratameno in provincia di Caltanissetta e in quelle di Valledolmo, Alia, Corleone e Sclafani Bagni nel palermitano. Slow Food è perfino riuscita a trovare un produttore di Villalba che conserva ancora una semente locale antica, con la quale si ottiene il pizzutello, un pomodoro dalla forma allungata e con l’apice a punta che si semina a marzo per essere raccolto in estate.
Il pomodoro siccagno ha notevoli proprietà organolettiche e nutrizionali, è ricco di vitamine A e C e di antiossidanti, tra cui il licopene, e ha un basso contenuto di calorie.
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Raccolta Pomodoro Siccagno
Il pomodoro siccagno si raccoglie a mano a partire dalla metà di Luglio a fine Agosto. Una volta raccolto, viene trasformato in passata, in concentrato (astrattu) oppure messo al sole ad essiccare.
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Informazioni aggiuntive:
- Territorio:
Provincia di Caltanissetta: Marianopoli, Vallelunga Pratameno e Villalba
Provincia di Palermo: Alia, Corleone, Sclafani Bagni e Valledolmo - Produzione: Tra Luglio ed Agosto
- Riconoscimenti: Presidio Slow Food
- Sagra:
Villalba (CL) – Agosto
Valledolmo (PA) – Settembre