Stromboli è un’isola dell’arcipelago delle Eolie dal fascino selvaggio. Nell’antichità era denominata Stròmbos, ossia trottola, per la forma del suo cono vulcanico. Nella mitologia rappresentava la dimora del dio Eolo, che proprio nell’isola avrebbe donato ad Ulisse l’otre contenente il vento contrario che lo avrebbe ricondotto ad Itaca. Una storia antica, legata al suo vulcano. Anche se il primo nucleo abitato stabile di Stromboli si sviluppò solo nel XVI secolo. Infatti, prima di allora i contadini, che abitavano nella vicina Lipari, vi si recavano soltanto durante il periodo della semina e della raccolta delle olive, dell’uva e dei fichi.
Il vulcano ancora adesso attivo, è alto poco più di 900 metri e con la sua cenere spesso ricopre sentieri, abitazioni e spiagge. La piccola isola si caratterizza infatti per la presenza di calette e piccole insenature con sabbia e ciottoli neri e mare azzurrissimo.
Guida turistica dell’isola di Stromboli
L’isola di Stromboli è la più a settentrione e ad oriente dell’arcipelago delle Eolie, che comprende anche Lipari, Salina, Vulcano, Panarea, Filicudi ed Alicudi, tutte appartenenti al Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. Le sette isole, che costituiscono la parte emersa di un vasto complesso vulcanico per lo più sottomarino, sono affiorate in superficie due milioni di anni fa.
Ma la storia dell’isola di Stromboli è più recente ed ha avuto inizio quando una prima bocca eruttiva affiorò dalle acque del mare in corrispondenza dell’attuale Strombolicchio. Da allora sono trascorsi quasi duecento mila anni e quel neck, raro esempio di collo vulcanico, sito a circa un miglio da Stromboli e con in cima un faro ad energia solare, si staglia ancora sulle acque azzurre del mare. Nel 1991 è stato dichiarato Riserva naturale integrale per il suo interesse naturalistico, impedendone così l’approdo ai turisti.
Stromboli, chiamato affettuosamente dalla gente del posto iddu (“lui” in dialetto siciliano), è invece un vulcano giovane, nato circa centosessanta mila anni fa e presenta tre bocche terminali in attività, che scagliano in cielo lapilli infuocati e massi incandescenti, ruzzolanti nel mare attraverso la Sciara del Fuoco.
Vacanza a Stromboli: cosa vedere
Appena sbarcati a Punta Scari, nella parte ad est dell’isola, la presenza del vulcano fumante si nota dappertutto: nel colore scuro dei ciottoli e della sabbia finissima delle spiagge, nei costoni di pietra lavica che le incastonano, e nelle colate, anche quelle più antiche, ben visibili lungo le sue pendici.
Una vacanza a Stromboli comprende la visita al centro abitato principale dell’isola, nella costa nord-orientale, costituito dai villaggi di San Vincenzo e San Bartolomeo, entrambi sorti attorno ad una chiesa, alla cui realizzazione presero parte tutti gli abitanti. Dalla piazza dove sorge la chiesa di San Vincenzo ha inizio una salita che conduce sulla cima del vulcano. Il villaggio più caratteristico è quello di Ginostra, raggiungibile solo via mare, nel quale i suoi circa trenta abitanti si spostano percorrendo viottoli in salita e scalinate di lava, non di rado a dorso di muli. Qui fino a pochi anni fa, l’energia elettrica era alimentata da pannelli solari e da generatori a scoppio e le acque venivano raccolte sui tetti delle case.
Ginostra è appollaiato sulla costa sud-occidentale dell’isola con le sue bianche abitazioni nel tipico stile eoliano, disposte a teatro. Possiede il porto naturale più piccolo del mondo, chiamato infatti pertuso (buco), poiché può approdarvi solamente una barca alla volta. Un porto che nel 1991 è stato vincolato dalla Soprintendenza BB.CC.AA. di Messina per il suo “valore storico-territoriale ed etnografico”.
A Stromboli esiste la possibilità di contattare le guide locali per fare un’escursione alla cima del vulcano dopo aver percorso un paesaggio di rara bellezza, e per circumnavigare l’isola alla scoperta delle sue insenature, grotte e calette o semplicemente per ammirare dal mare lo spettacolo che offrono le eruzioni del vulcano.
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