Il Diospyros Festival di Misilmeri segna il ritorno della storica sagra del kaki, una celebrazione dedicata a uno dei frutti più rappresentativi della tradizione agricola siciliana. Questo evento rende omaggio al kaki, frutto che ha trovato in Misilmeri un terreno fertile per la sua coltivazione, trasformandosi in un prodotto di eccellenza riconosciuto a livello regionale e nazionale.
La Sagra del Kaki di Misilmeri
Dopo molti anni di assenza, Misilmeri celebra il ritorno della tradizionale Sagra del Kaki, che quest’anno assume il nuovo nome di Diospyros Festival. Situata alle porte di Palermo, la cittadina di Misilmeri è una delle aree più rinomate per la coltivazione del kaki in Sicilia. La coltivazione più diffusa è la cultivar Farmacista Honorati, una varietà di kaki che si distingue per l’assenza del seme interno, rendendolo particolarmente apprezzato dai consumatori.
Il kaki, originario dell’Asia, è anche noto come loto del Giappone. Importato in Sicilia, ha trovato in questa terra un habitat ideale per la sua coltivazione, diventando uno dei frutti tipici dell’agricoltura locale. In particolare, i kaki di Misilmeri fanno parte dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT), riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali. Il nome scientifico del frutto, Diospyros kaki, deriva dal greco antico e significa “pane degli dèi”, un appellativo che ne esalta le qualità uniche. Questo dolcissimo frutto con la sua buccia liscia e lucida di un arancio brillante e la polpa dolce e cremosa, è un simbolo dell’autunno siciliano. A Misilmeri, la sua coltivazione ha radici storiche che risalgono alla creazione di uno dei primi orti botanici d’Italia, voluto da Don Giuseppe Bonanno del Bosco, Principe della Cattolica e Duca di Misilmeri. Il giardino fu affidato alle cure del francescano Padre Francesco Cupani, che introdusse numerose specie botaniche, tra cui il kaki, descritto per la prima volta nel 1696 nella sua opera “Hortus Catholicus”.
La coltivazione del kaki a Misilmeri ebbe una crescita significativa all’inizio del XX secolo, quando i contadini locali iniziarono a espandere la coltura, riconoscendo il terreno favorevole e le ottime condizioni climatiche per la pianta. Oggi, il periodo di raccolta del kaki va da ottobre a novembre, quando il frutto raggiunge una maturazione ottimale per il consumo. Una volta raccolto, il frutto deve essere ulteriormente maturato attraverso un processo di “ammanzimento”, che ne riduce l’astringenza, rendendolo perfettamente dolce e pronto da gustare.
Tra le caratteristiche distintive del kaki di Misilmeri vi è l’assenza di semi nella varietà Farmacista Honorati, che ha reso questo frutto particolarmente popolare sia in Sicilia che oltre lo Stretto. Grazie all’aumento delle superfici coltivate e a una migliore organizzazione della distribuzione, il kaki di Misilmeri ha conquistato nuovi mercati, diventando un prodotto sempre più apprezzato.
Il Diospyros Festival sarà un’occasione imperdibile per celebrare questo frutto con stand di prodotti tipici, musica e folklore. Un evento che unisce la tradizione agricola del territorio con l’intrattenimento e la promozione dei prodotti locali, rendendo omaggio a uno dei simboli autunnali più amati della Sicilia.
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