Biscotti Ricci del Gattopardo

C’è stato un tempo in cui i conventi di clausura erano conosciuti per le tante prelibatezze che confezionavano. La pasticceria conventuale, costituita da una serie di ricette segrete e molto antiche, oggi rimane attiva solo in alcune comunità e Palma di Montechiaro è una di queste. Nella cittadina agrigentina, nota ai più come la Città del Gattopardo, si possono comprare le specialità della pasticceria locale direttamente dalla “rota” di un Monastero delle Benedettine, la stessa utilizzata un tempo per abbandonarvi i neonati figli di nessuno. Gustose bontà di cui scrisse Giuseppe Tomasi di Lampedusa nel suo celebre libro “Il Gattopardo”.

I Biscotti Ricci del Gattopardo

«Il monastero era soggetto ad una rigida regola di clausura e l’ingresso ne era sbarrato agli uomini. Appunto per questo Don Fabrizio era particolarmente lieto di visitarlo, perché per lui, discendente diretto della fondatrice, la esclusione non vigeva e di questo suo privilegio che divideva soltanto con il Re di Napoli, era geloso e infantilmente fiero. […] In quel luogo tutto gli piaceva […] gli piacevano i mandorlati che le monache confezionavano su ricette centenarie».
I mandorlati del Principe oggi come allora, vengono confezionati dalle suore del monastero di clausura del Santissimo Rosario di Palma di Montechiaro, ma anche dalle pasticcerie e dalle massaie locali e secondo la ricetta secolare. Si tratta di un biscotto dalla tipica forma di S allungata, croccante esternamente e con un cuore morbido, che si caratteriza per le sue scanalature che gli conferiscono l’aspetto di un riccio.
I biscotti ricci di Palma di Montechiaro sono preparati con ingredienti semplici e genuini, quali zucchero, uova, aromi vari e soprattutto le mandorle che si producono nel territorio agrigentino ed in particolare la locale varietà Girgenti Palma, che gode da secoli di larga fama sui mercati esteri. Ed è l’indiscussa qualità degli ingredienti utilizzati che hanno resi questi biscotti celebri in tutta la Sicilia, consentedogli di espandere la loro fama oltre i confini regionali e nazionali.
Il biscotto riccio o mandorlato è riconosciuto come Prodotto Agroalimentare Tradizionale siciliano dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.

Ricetta Biscotti Ricci di Palma di Montechiaro

I biscotti di Palma di Montechiaro, conosciuti anche come “Ricci del Gattopardo”, presentano una lunghezza variabile tra gli 8 e i 10 centimetri e il diametro di circa 2 centimetri e il loro impasto viene tradizionalmente eseguito a mano per poi essere passato attraverso un apposito strumento a forma di stella, che conferisce ai biscotti le tipiche scanalature a riccio.
Oggi queste prelibatezze, che la gente del posto chiama i viscotta arricci di li monachi da Batìa a Palma di Montechiaro sono facilmente reperibili anche nei forni e nelle pasticcerie, ma non c’è emozione più grande del riceverle direttamente dalle mani delle monache di clausura particolarmente nelle feste pasquali. È difatti in questo periodo dell’anno che per le vie di Palma di Montechiaro si comincia a sentire il profumo dei biscotti ricci di mandorla. Ma vediamo come preparare i biscotti ricci di Palma di Montechiaro a casa.

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Preparazione Biscotti ricci di Palma

Disporre su un piano la farina di mandorle a fontana, aggiungere zucchero, quindi le uova e la buccia di limone grattuggiata. Impastare il tutto fino ad ottenere una pasta di media consistenza e lasciare riposare. Successivamente tirare l’impasto con l’apposito attrezzo, in modo da formare il tipico biscotto a riccio. Disporre i biscotti in una teglia foderata con carta forno, spolverali con zucchero semolato e cuocerli al forno a 190 gradi per circa 15 minuti.

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Ingredienti:

– 1 kg di farina di mandorle
– 500/600 gr di zucchero
– 3-4 uova
– 1 buccia di limone grattugiata

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