La Festa di Sant’Antonio Abate a Camporotondo Etneo è la celebrazione principale di questa cittadina situata sulle colline meridionali del vulcano Etna. Sant’Antonio, patrono di Camporotondo, viene festeggiato due volte l’anno: il 17 gennaio, data tradizionale della sua festa, e la prima domenica di agosto, per ricordare un miracolo avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale.
La Festa Patronale di Camporotondo Etneo
Prima della guerra, la festa di Sant’Antonio a Camporotondo Etneo si celebrava a maggio per motivi lavorativi. Tuttavia, dopo il bombardamento, la prima domenica di agosto divenne per i camporotondesi il giorno del ringraziamento. Nella notte tra il 5 e il 6 agosto 1943, diverse bombe lanciate dagli alleati caddero su Camporotondo Etneo, ma fortunatamente non causarono vittime. I cittadini, riconoscendo l’intervento miracoloso del loro patrono, si riversarono in chiesa per ringraziare Sant’Antonio, mentre il parroco espose le reliquie del santo alla venerazione dei fedeli.
La festa di Sant’Antonio Abate di Camporotondo Etneo è ricca di tradizioni e celebrazioni. Il santo viene festeggiato due volte l’anno con celebrazioni liturgiche in chiesa e processioni. Ad anni alterni, i festeggiamenti di agosto diventano ancora più solenni coinvolgendo l’intera comunità in un’atmosfera di devozione e festa. Questa celebrazione non è solo un’occasione per onorare il santo patrono, ma anche un momento di unione e di gioia per tutti i cittadini di Camporotondo Etneo.
Fin dal XVII secolo, la tradizione delle Candelore o Cerei, originata dalla festa di Sant’Agata di Catania, si è diffusa nei paesi etnei. Anche a Camporotondo Etneo esiste questa usanza, con un cereo dedicato a Sant’Antonio Abate, realizzato dall’Associazione Giovani Camporotondesi. Questo cereo, un’opera d’arte lignea, viene portato a spalla durante le festività in segno di devozione. Accompagnano il cereo le Fiamme, che, pur non essendo candelore, condividono la caratteristica di essere movimentate da portatori al suono della banda o tramite ruote. Ogni dettaglio di queste sculture ha una precisa simbologia legata a Sant’Antonio Abate e ai due quartieri di Camporotondo, Purgatorio e Matrice. Nei giorni che precedono la festa del 17 gennaio e di agosto, le Fiamme dei quartieri Matrice e Purgatorio onorano Sant’Antonio Abate, aggiungendo un ulteriore elemento di devozione e tradizione alla celebrazione.
Il 17 gennaio, la festa è annunciata di buon mattino con il suono festoso delle campane e lo sparo di 17 colpi di cannone. Dopo la svelata del simulacro, si celebra la Messa con la partecipazione delle autorità, seguita nel pomeriggio dalla tradizionale benedizione degli animali sul sagrato della Chiesa Madre, intitolata a Sant’Antonio Abate. Nel tardo pomeriggio, una processione accompagna il simulacro per le vie del centro, fino al Palazzo Municipale per il tradizionale omaggio floreale.
La festa della prima domenica di agosto culmina con la processione che per tradizione passa per la salita del Calvario animata da giochi pirotecnici. Il sabato sera si tiene la processione con la reliquia che attraversa le vie del centro, rientrando in Chiesa Madre a tarda sera. Il giorno seguente, Sant’Antonio esce trionfalmente in piazza per consegnarsi alla cittadinanza. Dopo la Messa Solenne, il simulacro, posto sull’artistico fercolo con baldacchino dorato, esce tra il suono festoso delle campane e lo sparo dei fuochi d’artificio. La processione, guidata dai devoti in saio bianco, fa sosta davanti alle chiese del paese e attraversa la ripida salita del Calvario per la tradizionale “Calata da Sciara”. I festeggiamenti si concludono con uno spettacolo di fuochi d’artificio che illumina il cielo di colori scintillanti.
La Festa di Sant’Antonio Abate a Camporotondo Etneo è un evento di grande importanza religiosa e culturale, che unisce la comunità locale e celebra la devozione al santo patrono con un mix di tradizione, fede e festeggiamenti spettacolari.
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