La Festa di Santa Ninfa a Santa Ninfa celebra la Patrona con un corteo storico rievocativo sulla storia della fondazione del paese ed il dono della reliquia di Santa Ninfa alla popolazione, le celebrazioni religiose, la processione del simulacro per le vie del centro e il rito del pane cunzatu.
La Festa Patronale di Santa Ninfa
Il piccolo paese di Santa Ninfa, incastonato nella provincia di Trapani, si anima ogni 12 novembre, quando i cittadini si radunano per celebrare la festa della loro Santa Patrona. I rintocchi dei tamburi, insieme ai ritmi incalzanti della banda musicale, risuonano per le vie, creando un’atmosfera di gioia e devozione. La giornata prende avvio con un clima di solennità: nel pomeriggio, al termine della messa solenne a cui partecipano le autorità cittadine, il simulacro della Santa viene portato in processione attraverso le vie cittadine, in un percorso intriso di fede e tradizione. I festeggiamenti si concludono con il pane cunzatu e la musica.
Ma chi era Santa Ninfa? E perché questa profonda devozione? La storia ci racconta che nel XII secolo, le reliquie di Santa Ninfa erano sparse in diverse chiese di Roma, e nel 1592 il capo della Santa era venerato nella chiesa di S. Maria in Monticelli. Ma l’anno successivo, il 1593, vide il trasferimento del capo della Santa a Palermo. Da qui, il suo culto si propagò in altre città siciliane, tanto che questo comune decise di intitolarsi in suo onore. Le radici della festa affondano nel passato del paese.
Nel 1605, Don Luigi Arias Giardina acquistò il territorio di Rampinzeri, stabilendovisi e lavorando con impegno per sviluppare e valorizzare la zona. Nel 1609, rivolse una richiesta al Viceré di Sicilia per ottenere il diritto di edificare e popolare, diritto confermato da Re Filippo III nel 1613. Sotto la sua guida, questa terra fu nominata “Santa Ninfa” in memoria della martire di Palermo. E proprio in questa terra, nel 1721, grazie all’impegno di Don Federico di Napoli, Principe di Resuttano, arrivò l’omero del braccio di Santa Ninfa, custodito in un reliquiario argenteo e offerto al popolo. Il Principe, desideroso di guadagnarsi il rispetto e la devozione dei suoi sudditi in un’epoca di fervore religioso, si adoperò per acquisire una preziosa reliquia della loro Santa Patrona dalla Santa Sede e in segno di profonda reverenza, collocò l’osso del braccio di Santa Ninfa in un elegante reliquiario d’argento e lo donò ai cittadini. Tale reliquia fu solennemente portata nella terra di Santa Ninfa la seconda domenica di ottobre 1722 e si trova custodita nella Chiesa Madre dedicata proprio a Santa Ninfa. Questa chiesa rappresenta il cuore pulsante della devozione dei cittadini, che ogni anno alla Santa Patrona Santa Ninfa dedicano tre giorni di celebrazioni. Il culmine è rappresentato dalla processione, momento in cui la fede e la tradizione si fondono in un unico sentimento. Uno degli eventi più attesi è il Corteo Storico, che rievoca la storia della fondazione del paese e l’arrivo delle reliquie. Quest’anno, il corteo si terrà il 10 novembre, promettendo di essere uno degli appuntamenti più emozionanti e suggestivi della festa. Si svilupperà attraverso quattro quadri, vedrà la partecipazione dei Giocolieri di Stendardi di Delia e dei Tamburi Aragonesi di Castelvetrano e si concluderà in Piazza Libertà con la festa barocca a cui prenderanno parte i gruppi storici e “Le Sibille”, artiste specializzate in danze storiche.
La Festa di Santa Ninfa non è solo una celebrazione religiosa: è un tuffo nel passato, un ricordo delle origini e un rinnovato senso di appartenenza e comunità. E ogni anno, i cittadini di Santa Ninfa la vivono con la stessa intensità, fede e orgoglio.
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