
La Festa di Maria SS. Addolorata a Comiso si celebra la terza domenica di Maggio, giorno in cui il simulacro della Beata Vergine Addolorata viene portato in Piazza Fonte Diana, dalla quale avrà inizio la suggestiva processione che si prolungherà fino a tarda sera. La cena gastronomica, la tradizionale Via Matris, la pigghiata ro mantu e la svelata. Il programma con gli eventi e le manifestazioni culturali.
Festa dell’Addolorata a Comiso
La Festa dell’Addolorata a Comiso è una delle più belle, ha alle spalle oltre un secolo di tradizione ed ancora oggi è seguita con profonda devozione da tutta la comunità. Le celebrazioni coinvolgono la Chiesa Madre di Comiso dedicata a Maria SS. delle Stelle, dove è conservato il simulacro settecentesco della Vergine Addolorata, che a maggio viene portato in processione per le vie del centro abitato. Nel passato la festa dell’Addolorata a Comiso si svolgeva il Venerdì precedente la Domenica delle Palme, ma l’Arcivescovo di Siracusa, mons. Luigi Bignami, nel 1910 spostò l’evento alla terza domenica di maggio. A quell’anno risale anche l’Inno alla Madonna Addolorata del maestro Alfio Pulvirenti, scritto da Mons. Francesco Rimmaudo, che viene cantato nei giorni di festa dal coro di voci bianche.
Le celebrazioni in onore di Maria SS. Addolorata a Comiso si aprono la prima settimana di Maggio, con il solenne settenario in preparazione della festa. La Domenica antecedente la festa dell’Addolorata, si svolge la tradizionale raccolta dei “doni” per la cena gastronomica. I membri del comitato dei festeggiamenti, assieme alla banda musicale e accompagnati dal corteo dei carretti siciliani, si recano presso i tavoli riccamente imbanditi per raccogliere i doni preparati per l’occasione dai fedeli, tra cui dolci, formaggi, pane, frutta, vino e quant’altro, che nel pomeriggio vengono messi all’asta. Il ricavato viene quindi devoluto in beneficenza.
Il Venerdì che precede il giorno solenne si svolge la Via Matris. Lungo il tradizionale percorso si porta in processione l’immagine della Vergine Addolorata, al suono della banda musicale e intonando la Sittina, il canto dialettale delle sette spade della Vergine di sette strofe composto nel 1846 dal maestro Filippo Messineo. La vigilia della festa è un giorno particolare, perchè è quello in cui si svolge uno dei momenti più attesi, la svelata in Chiesa Madre, la quale è preceduta dalla tradizionale “pigghiata ro mantu” presso la Chiesa di San Biagio. Un corteo di religiosi e fedeli preleva la reliquia della Beata Vergine Maria, il suo prezioso manto di velluto blu, la raggiera, le spille a forma di cuore, la spada e il fazzoletto che ornano il pregevole simulacro, e si reca in Chiesa Madre dove la Vergine Addolorata riappare a tutti i suoi devoti tra una cascata di petali di rosa. Si procede al ritiro della preziosa tenda in filet che svela il simulacro dell´Addolorata, segnando l’inizio dei festeggiamenti. Subito dopo la “svelata”, viene cantato l’inno da uno stuolo di bambini, per il tradizionale saluto della città alla Madonna Addolorata.
La domenica di festa, alle 18.00 in punto, il simulacro dell’Addolorata, viene portato fuori dalla chiesa, accolto dalla moltitudine di fedeli, tra preghiere e tanta devozione, mentre il coro di voci bianche eseguirà nuovamente il canto dell´inno. Ha poi inizio la processione che accompagnerà Maria SS. Addolorata per le vie di Comiso e terminerà a tarda sera in Chiesa Madre, con il simulacro che al suo rientro sarà accolto un’altra volta dal canto dell’Inno.
Il 15 settembre ricorre la memoria liturgica di Maria SS. Addolorata.
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