La Festa Patronale di Giuliana celebra la Madonna dell’Udienza con la processione del simulacro che, posto sopra l’artistica vara, viene portato per le vie del centro. La celebrazione eucaristica presso il Santuario di Maria SS. dell’Udienza, il canto del rosario in dialetto siciliano e le sette allegrezze di Maria SS. dell’Udienza.
La Festa della Madonna dell’Udienza di Giuliana
La Festa della Madonna dell’Udienza di Giuliana si svolge il 3 settembre di ogni anno, giorno in cui per le vie del paese si snoda una suggestiva processione che accompagna il simulacro della Patrona per le strade del centro abitato. Le celebrazioni in onore a Maria SS. dell’Udienza, organizzate dalla Confraternita Maria SS. degli Agonizzanti e dal Comitato dei festeggiamenti in onore di Maria SS. dell’Udienza, hanno inizio qualche giorno prima con il solenne novenario durante il quale si recitano le sette allegrezze di Maria SS. dell’Udienza di Giuliana e fedeli intonano il rosario in dialetto siciliano e coinvolgono la Chiesa del Carmine di Giuliana che nel 1987 fu elevata a Santuario della Madonna dell’Udienza. Il titolo dell’Udienza proviene da un’antica tradizione carmelitana secondo la quale Maria, dopo la Pasqua, si recava sul Monte Carmelo per ascoltare le suppliche dei fedeli. Il culto di Maria SS. dell’Udienza a Giuliana risale al XIX secolo ed è legato ad un evento miracoloso. Nel 1837, il paese venne colpito da una grande epidemia di colera. Si narra che in quell’occasione il cappellano della Chiesa del Carmine accese una lampada ad olio alla Madonna dell’Udienza ma «si accorse che la statua trasudava molto sudore specialmente nella faccia, collo e petto e tosto chiamò i fedeli per osservare la faccenda…». Il fatto è riportato in un antico manoscritto dell’epoca dove si narra pure che il simulacro sudò varie volte e che la prodigiosa trasudazione fermò il colera. La Madonna dell’Udienza di Giuliana è raffigurata in una pregevole statua in alabastro attribuita allo scultore giulianese Sebastiano Lo Tinnaro che la realizzò nel Cinquecento, mentre l’artistica vara processionale risale all’Ottocento. Il simulacro rappresenta la Madonna che tiene sul braccio sinistro il Bambin Gesù che le porge la melagrana, simbolo dell’unità della Chiesa.
La mattina del giorno di festa è annunciato dalla tradizionale alborata, a cui segue la celebrazione della Messa mattutina e il giro della banda musicale. Ma il momento più emozionante è rappresentato dalla processione di fedeli che al calar della sera accompagna il fercolo per le piccole viuzze del paese. Le celebrazioni si concludono con lo spettacolo pirotecnico e si accompagnano a vari momenti di spettacolo e ad eventi musicali che allietano le serate che precedono la festa.
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