La festa in onore del SS. Crocifisso più antica della Sicilia si tiene a Monreale, che ogni anno i primi giorni di maggio si riempie di luci, di colori e di gente per celebrare il suo Protettore. Quella in onore del SS. Crocifisso è infatti la festa più amata dalla popolazione locale che vi partecipa con grande devozione, e ogni anno richiama fedeli da ogni parte del territorio.
La Festa del Santissimo Crocifisso di Monreale
I festeggiamenti per il Santissimo Crocifisso a Monreale cominciano il 1° del mese di maggio e culminano con la processione che segue un percorso tradizionale e si svolge due giorni dopo, tra i fedeli che tengono in mano i ceri accesi, sotto una pioggia di petali di rose. Il 3 di maggio il Crocifisso sfila su una vara per le strade del borgo, in una processione carica di commozione e di fede, che termina nella seicentesca Chiesa della Collegiata, a cui Papa Urbano VIII conferì nel 1640 il titolo di “Insigne”, al grido: “u nostru Patri ritorna a la casa”, con i fedeli che rispondono: “Grazia Patruzzu amurusu! Grazia”.
La Festa del Santissimo Crocifisso di Monreale è infatti molto antica e si celebra ininterrottamente dal lontano 1625. Le sue origini sono legate ad una leggenda che narra che intorno al 1540 alcuni mercanti di Monreale, Boccadifalco e Altarello di Baida, in viaggio nel Mediterraneo, incrociarono un vascello turco, sul quale notarono che l’equipaggio trattava in modo irriverente un Crocifisso. Scandalizzati da quel comportamento, riscattarono l’oggetto sacro, versando ai turchi tutto il danaro che avevano. Rientrati a Palermo, per decidere a quale dei tre paesi destinare il Crocifisso, lo deposero su un carro. I buoi, lasciati liberi, si diressero a Monreale, fermandosi in un luogo dove più tardi sarebbe sorta la Collegiata, che attualmente custodisce il Crocifisso.
In realtà gli storici hanno accertato che con ogni probabilità il Crocifisso di Monreale fu opera del famoso scultore siciliano Antonello Gagini, su commissione di monsignor Girolamo Venero, allora Arcivescovo di Monreale. Esso fu realizzato con una speciale mistura composta di tela, gesso, colla e carta pesta, distesa su una struttura di assi di legno, esattamente come il Crocifisso di Assoro, attribuito allo stesso artista.
La festa del crocifisso di Monreale si celebrava nella Collegiata secondo il rito della “calata dei veli”, un’antica tradizione iniziata dall’Arcivescovo Venero che voleva il simulacro del SS. Crocifisso sempre celato da sei veli, recanti alcune raffigurazioni che lui stesso aveva realizzato. Oggi l’immagine del SS. Crocifisso viene coperta dai veli nel periodo di Quaresima, per essere scoperta solo nei Venerdì di Quaresima. Un’altra particolarità della festa, che risale ai tempi del vescovo Veniero, è il culto dei fiori del Crocifisso, come riporta il Pitrè in “Feste patronali in Sicilia” «E’ fama che quando l’Arcivescovo Venero si dichiarò guarito dalla peste, sull’altare nel quale egli celebrava ed ai piedi del Crocifisso fossero sparsi in larga copia fiori d’ogni genere, e specialmente rose. Non dimentichiamo che erano i primi di Maggio. In quell’istante i fiori benedetti da Cristo furono dal Veniero fatti distribuire tra’ fedeli presenti, come preservativi della pestilenza. I fiori operarono, nelle singole case ov’erano portati, il miracolo che l’Arcivescovo avea ottenuto dal Crocifisso: la pestilenza cessò». Per questo motivo il giorno della festa si usava distribuire i fiori, ritenuti miracolosi.
Il 3 maggio, dopo la celebrazione della Messa Solenne, ha luogo la tradizionale discesa dall’altare della venerata immagine che, posta sullo zoccolo della “Vara”, viene portata in processione per le vie cittadine, accompagnata da una moltitudine di fedeli che con i fiori e i propri fazzoletti sfiorano delicatamente le membra adorate del SS. Crocifisso. La processione si conclude a notte inoltrata con il rientro del Simulacro nella Basilica Cattedrale.
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