Cipolla Paglina di Castrofilippo

La cipolla paglina di Castrofilippo è chiamata così per via del colore giallo pallido della sua tunica che lo contraddistingue da tutte le altre cipolle. In questo paese dell’agrigentino la coltivazione delle cipolle ha una lunga storia. Dai documenti relativi alla riforma agraria avviata da Ferdinando III di Borbone, si apprende che le terre a valle tra il passaggio da un molino all’altro già all’epoca erano adatte per la coltivazione di cipolla e aglio grazie alla presenza dell’acqua del fiume Bigini.

Cipolla di Castrofilippo

La cipolla paglina è una produzione tipica e tradizionale di Castrofilippo ed è così legata alla memoria e all’identità dell’intera comunità, che da qualche anno è diventata Presidio Slow Food, per cui le sue tecniche colturali sono disciplinate da un protocollo che fa riferimento ai metodi tradizionali che da sempre si utilizzano per la sua coltivazione, i quali oltretutto non prevedono alcun trattamento e diserbo chimico, ma solo quelli autorizzati dall’agricoltura biologica.
Le tecniche di produzione di questo ecotipo dalle eccellenti qualità organolettiche, nel corso del tempo sono rimaste pressoché invariate, e ancora oggi ogni fase della lavorazione avviene manualmente, dalla semina fino alla fase di lavorazione, passando dal trapianto, dal diserbamento con la zappatura tra i filari e dalla raccolta. Quando poi termina il periodo della produzione, dalla coltura delle piante germogliate si producono i cipollotti di cipolla paglina, anch’essi presidio Slow Food.
Quella che cresce a Castrofilippo è una particolare varietà di cipolla, dai bulbi molto grossi e si caratterizza per l’aroma gradevole e soprattutto per la dolcezza e la sua alta digeribilità, conferitole dal basso contenuto di acido sulfenico. La cipolla ha una buona conservabilità e presenta una polpa bianca con variazioni di colore che tendono al giallo paglino. Si tratta di bulbi dalla forma rotondeggiante o cuoriforme che possono raggiungere anche i 2 chili di peso. Le cipolle pagline sono particolarmente apprezzate anche perchè prive di piccantezza, e ciò le rende ideali per il consumo a crudo.

Cipolla Paglina di Castrofilippo

Per la promozione della cipolla di Castrofilippo, che la gente locale chiama cipuddra, è nata anche un’associazione di produttori locali, che si occupa della valorizzazione e commercializzazione sia del prodotto fresco, che di quello trasformato. Con la cipolla paglina infatti si confezionano salse aromatizzate, confetture e patè. Ogni anno ad agosto viene persino allestita la sagra della cipolla bianca di Castrofilippo dove poter degustare questa specialità preparata in ogni tipo di pietanza. I bulbi infatti possono essere gustati in numerose ricette, come quelle tipiche della tradizione castrofilippese che le vuole sotto forma di cipuddata, ‘mpanata di cipudda e frittata di cipuddetti.

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Raccolta Cipolla Paglina

La raccolta della cipolla paglina viene eseguita a mano e avviene nei mesi che vanno da giugno ad agosto, i cipollotti sono invece reperibili in primavera. Le piantine si ottengono in semenzai che vengono posti nelle vicinanze del mare, dove il clima mite ne favorisce la crescita. Il seme da utilizzare per la semina in semenzaio viene ricavato dalle infiorescenze disseccate di piante selezionate.

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Informazioni aggiuntive:

  • Territorio: Comune di Castrofilippo (AG)
  • Produzione: Da Giugno a Settembre
  • Riconoscimenti: Presidio Slow Food
  • Sagra: Castrofilippo (AG) – Agosto 
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