Il Castello di Mussomeli fu fatto edificare intorno al 1364 da Manfredi III Chiaramonte, sul sito di una preesistente fortificazione. Il Manfredi ne entrò in possesso per privilegio reale e fece del castello una delle sue residenze. Da allora la costruzione prese il nome di Castello Manfredonico Chiaramontano. Nel 1374 il maniero ospitò Federico III Re di Sicilia.
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Storia del Castello di Mussomeli
Il castello costituisce un bell’esempio di architettura militare e rispetto alle altre fortezze dell’isola era considerato il più inaccessibile e inespugnabile. Sorge infatti nelle campagne di Mussomeli in provincia di Caltanissetta, in una posizione isolata ed in cima ad una rupe calcarea, che è un tutt’uno con l’edificio. Il Castello Manfredonico di Mussomeli appare infatti totalmente fuso nella roccia che lo rendeva praticamente irraggiungibile da tre lati.
Nel 1392, Mussomeli e il suo Castello Manfredonico Chiaramontano vennero assegnati a Guglielmo Raimondo Moncada e successivamente ai conti di Prades, ai Castellar de Valenza, Perapertusa, Ventimiglia e ai Campo. Gli ultimi proprietari furono i Lanza di Trabia con i quali il Castello di Mussomeli si è conservato fino al secolo scorso, epoca in cui fu restaurato per poi diventare di proprietà pubblica comunale.
Il Castello di Mussomeli: architettura
Si accedeva alla costruzione dal lato nord, dopo aver attraversato un sentiero scavato nella roccia che conduceva all’ingresso, caratterizzato dalla presenza di un ponte levatoio. Una porta con arco ogivale, ai lati della quale si possono ancora oggi ammirare due stemmi intagliati sopra dadi della stessa pietra, dà l’accesso ad un cortile con le vestigia della scuderia, con volte a botte e direttrice ogivale. Una rampa conduce alla seconda cinta muraria a forma di poligono irregolare che circonda la parte abitata del castello di Mussomeli, alla quale si accede tramite un portale ogivale con gli stemmi dei Castellar e dei Campo. Qui è presente una corte con una cappella con due volte a crociera. Un tempo al suo interno vi era custodita la statua della Madonna della catena a cui i carcerati si rivolgevano per implorare la grazia.
Uno splendido portale goticheggiante immette nella sala del trono, detta “Sala dei Baroni” giacché nel luglio del 1391 vi si svolse la riunione indetta da Manfredi III Chiaramonte in cui i presenti prestarono giuramento di combattere re Martino il Giovane. Si tratta di un grande ambiente realizzato con molta probabilità in un’epoca posteriore, dal momento che il suo stile architettonico si differenzia dagli altri ambienti. Un corridoio conduce in una piccola sala detta “delle tre donne” che si sviluppa su pianta triangolare, e a diversi altri ambienti, tra cui spicca la stanza con un bel camino ed una feritoia. Alla stanza delle tre donne è legata una leggenda che narra di tre bellissime principesse che vi furono murate vive per gelosia dal fratello, il principe Federico, prima di partire per la guerra. Lasciò loro abbondanti provviste ma la sua assenza si prolungò così a lungo che, quando fece ritorno al maniero, trovò gli scheletri delle sorelle morte di fame, avendo rosicchiato anche le suole delle scarpe. Pare che da allora, nelle notti di plenilunio, il Castello di Mussomeli sia infestato dai lamenti delle tre fanciulle per l’avverso destino e dalle grida alla luna del fratello affranto dal rimorso. Molto particolare è anche la camera da letto con copertura a volte a crociera, con gli archi che poggiano su mezze colonne. I sotterranei del castello di Mussomeli sono in parte scavati nella roccia ed ospitano la sala d’armi, le prigioni e una serie di pozzi e la cosiddetta “camera della morte” con botole all’interno della quale, si narra, si effettuavano atroci delitti. Su tutta la costruzione svetta il maschio che i mussomelesi chiamano mulino a vento. Tuttavia della sua grande ruota azionata dal vento non è mai stata trovata alcuna traccia.
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Informazioni aggiuntive
- Epoca: XIV secolo
- Ubicazione: S.P. 16
- Proprietà: Comune di Mussomeli
- Condizioni: Ottime
- Informazioni: Tel. (+39) 0934 992009
- Visite: dal martedì alla domenica 9,00/12,00 – 15,00/18,00 (orario estivo); 9,30 – 12,00 (orario invernale)
- Costo biglietto: 2 € da 7 a oltre 65 anni – 4 € da 21 a 25 anni. Ingresso gratuito per i bambini sino a 7 anni