Il Castello di Misilmeri fu edificato in cima ad una rocca tra il 996 e il 1098 dall’emiro Giafar II. La sua posizione strategica gli consentiva il controllo del territorio circostante. Dalla fortezza il panorama spaziava su tutta l’immensa vallata del fiume Eleuterio sino al mar Tirreno. Ai piedi della rocca venne fondato un casale denominato villaggio dell’emiro, in arabo “Menzel-emir” da cui derivò il toponimo del piccolo centro alle porte di Palermo.
Il Castello di Misilmeri
All’epoca il castello di Misilmeri consisteva in una torre che, nei secoli successivi, venne attorniata da mura.
Le prime notizie storiche che riguardano il Castello dell’Emiro si riferiscono di una battaglia per la conquista del territorio, avvenuta nel 1098 tra gli Arabi e i Normanni di Ruggero d’Altavilla e che si svolse nei pressi della costruzione. Nel 1134 il castello di Misilmeri fu ceduto a Giorgio d’Antiochia che a sua volta lo donò alla diocesi di Palermo. Nel Trecento casale e castello risultano di proprietà dei Chiaramonte che all’epoca nell’isola possedevano numerosi feudi, baronie e contee. Manfredi Chiaramonte ingrandì il castello dell’Emiro, realizzandovi un’ulteriore cortina di mura ed una cappella consacrata a Sant’Antonio. Nel 1392 la baronia passò ai Moncada, e successivamente a Gispert Talamanca e al barone Guglielmo Ajutamicristo. Gli ultimi proprietari risultano essere i Bonanno che lo ebbero nel XIX secolo. Nel 1980 il castello di Misilmeri fu eletto monumento nazionale e di recente è stato sottoposto a restauro.
Castello Normanno di Misilmeri
In origine la costruzione si sviluppava attorno ad una corte centrale e, oltre a robuste torri, comprendeva il palazzo residenziale che si sviluppava su più livelli. Del castello di Misilmeri rimangono solo parte di una torre poligonale, tratti di cortine murarie e volte a crociera sostenute da colonne. Tutti elementi architettonici che negli ultimi anni sono stati sottoposti ad un intervento di consolidamento. I lavori di recupero hanno portato alla luce un grande ingresso pavimentato che si chiude con un porticato dove sono presenti quattro colonne, oltre a graffiti dentro ad una cella, risalenti al Settecento, che riproducono nomi, date e messaggi dei reclusi.
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Informazioni aggiuntive
- Epoca: XI secolo
- Ubicazione: Via Castello
- Proprietà: Comune di Misilmeri
- Condizioni: Ruderi consolidati