E’ uno dei complessi fortificati più imponenti ed estesi d’Europa, con una superficie di oltre sette ettari. La cittadella fortificata di Milazzo sorge sui luoghi dove un tempo si insediarono greci, romani, bizantini e musulmani ed ancor prima di loro una comunità di epoca preistorica, come dimostra la necropoli rinvenuta nella zona settentrionale del castello risalente al neolitico.
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Storia e Architettura del Castello di Milazzo
La struttura del Castello di Milazzo fu edificata dopo l’843 dagli Arabi, che rasero al suolo il castrum romano, innalzando il primo nucleo del castello. Ai Normanni si deve la realizzazione del mastio, con cantonali in pietra lavica, attorno al quale negli anni successivi Federico II di Svevia costruì nuovi edifici.
Il Castello di Milazzo, che si sviluppa su una pianta trapezoidale irregolare, affascina il visitatore per la sua maestosità. Le mura, di epoca aragonese, che prendono il nome di barrera artillera, sono un susseguirsi di torri: oltre a quella di epoca normanna se ne contano ben sette. Un tempo vi si aprivano due porte, una delle quali ad arco ogivale in pietra calcarea, con lo stemma di Isabella Castiglia e Ferdinando II d’Aragona, ancora oggi consente l’accesso al grande cortile centrale. Da qui si possono visitare la torre normanna, le stanze del complesso aragonese, e la grande sala del camino, di epoca sveva, illuminata da monofore e divisa in tre campate da due archi a sesto acuto in pietra lavica.
Su uno sperone delle mura medievali si staglia uno strano disegno composto da conci neri di pietra lavica, che raffigura una sorta d’insetto. E’ il cosiddetto occhio di Milazzo, conosciuto anche come “scarabeo”. C’è chi attribuisce alla figura una semplice funzione decorativa, chi invece lo ha elevato ad emblema di trasformazione e di rinascita. L’ipotesi più probabile è che si tratti di un simbolo astronomico, indicatore del sorgere del sole al solstizio d’estate.
La Cittadella di Milazzo
Nel Cinquecento a difesa della cittadella di Milazzo gli Spagnoli innalzarono una poderosa cinta con bastioni e ne affidarono la progettazione ai migliori ingegneri militari del tempo. A Pietro Novelli si deve nel Seicento la realizzazione dei rivellini quali avamposto difensivo e ricovero di munizioni ed armati. All’architetto monrealese sono pure attribuite le absidi laterali delle cappelle del Duomo vecchio, il primo monumento che s’incontra quando si accede alla cittadella di Milazzo. L’edificio religioso si sviluppa su pianta a croce greca con una grande cupola centrale ed è arricchito con altari marmorei.
Al Monastero delle Benedettine è legata una leggenda che narra dell’amore sbocciato tra una monaca ed un soldato inglese. Si racconta che la religiosa fu sepolta viva nella mura del bastione e il soldato rinchiuso dentro una gabbia e lasciato morire di fame. Nelle notti di luna piena, c’è chi giura di sentire ancora i lamenti della monaca.
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Informazioni aggiuntive
- Epoca: X secolo
- Ubicazione: Salita del Castello
- Proprietà: Comune di Milazzo
- Condizioni: Ottime
- Informazioni: Tel. (+39) 090 9221291
- Visite: dal 1° maggio al 30 settembre – dal martedì alla domenica ore 9,00/13,30 – 16,30/20,30
dal 1° ottobre al 30 aprile – dal martedì alla domenica ore 9,00/18,30
Chiusura: Lunedì - Costo biglietto: 5€ intero; 3,50€ ridotto (minori di anni 18); 2,50€ scolaresche in gruppi organizzati per motivi di istruzione; gratuito per bambini fino a 10 anni, disabili ed accompagnatori. Abbonamento annuale 10,00€