Tra le testimonianze più preziose del territorio di Carini, un posto di primo piano spetta al possente Castello La Grua Talamanca, che domina la collina su cui sorge la città. Già nel 1154 il geografo Al-Idrisi ne “Il Libro di Ruggero” scriveva: “Carinis dominata da una fortezza di recente costruzione”. Ed in effetti il Castello La Grua Talamanca fu realizzato tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo, su una precedente costruzione araba, per volere del normanno Rodolfo Bonello, guerriero al seguito del conte Ruggero. Nei secoli successivi sarà oggetto di numerose trasformazioni architettoniche che ne modificheranno l’uso e l’assetto. Con gli Abate, il castello fu ampliato ed arricchito del mastio e dello stemma di famiglia. Nel XIV secolo il feudo passò alla famiglia dei Chiaramonte e successivamente ad Ubertino La Grua di Palermo e ai suoi eredi.
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Il Castello di Carini: Storia e Architettura
Dalla fine del ‘400 il Castello La Grua Talamanca cambia radicalmente aspetto, trasformandosi in luogo residenziale. Venne così realizzato l’elegante salone delle feste, illuminato da bifore e trifore e sovrastato da uno splendido soffitto ligneo a cassettoni con elementi a muqarnas, dove sono incisi salmi e scritte allegoriche.
Nel 1622 la baronia di Carini fu elevata a principato ed il castello è di nuovo teatro di cambiamenti che termineranno soltanto nella seconda metà del 1700. A questo periodo risalgono le stanze affrescate, in una delle quali si può ammirare la volta a botte con l’affresco di “Penelope ed Ulisse” ed un falso camino in marmo rosso, ed un bel portone settecentesco decorato caratterizza l’alcova. Nel lato est del castello è invece presente una cappella affrescata con la tecnica del trompe l’oeil e con un tabernacolo ligneo seicentesco.
Nel 1812 i La Grua Talamanca lasciarono la Sicilia, dimenticando il Castello di Carini che subisce il degrado del tempo. Nel 1977 gli eredi La Grua donarono il castello al Comune di Carini, che negli anni Ottanta diede inizio ai primi lavori di restauro. Il Castello di Carini divenne celebre per la storia della baronessa, donna Laura Lanza di Trabia, moglie di don Vincenzo La Grua Talamanca, pugnalata a morte dal padre, assieme a Don Ludovico Vernagallo, il suo presunto amante. Si narra che in una delle metope del torrione principale vi sia l’impronta della sua mano insanguinata.
Oggi il Castello di Carini è totalmente fruibile, sede congressuale e di importanti manifestazioni culturali ed artistiche.
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Informazioni aggiuntive
- Epoca: XII secolo
- Ubicazione: Via Castello
- Proprietà: Comune di Carini
- Condizioni: Ottime
- Informazioni: Uff. Turismo (+39) 091 8815666
- Visite: tutti i giorni 9.00-13.00 /15.00-20.00 (orario estivo), 9.00-13.00 /15.00-19.00 (orario invernale)
- Costo biglietto: 3 € (intero); 2 € (dai 19 ai 25 anni e gruppi sup. a 20); 1 € (dai 6 ai 18 anni, residenti, scolaresche accompagnate, ultra 65enni)