La Pasqua a San Biagio Platani risente nei colori e negli addobbi degli influssi della dominazione spagnola e sembra durare più a lungo. In questo piccolo centro agricolo in provincia di Agrigento è usanza allestire degli splendidi archi naturali che fanno da cornice all’incontro del giorno di Pasqua tra i simulacri di Cristo Risorto e della Madonna.
Gli Archi di Pasqua di San Biagio Platani
Gli Archi di Pasqua a San Biagio Platani restano a decoro del corso principale del paese sino a maggio, richiamando con il loro fascino migliaia di turisti e curiosi da ogni parte dell’isola e non solo.
Chi giunge in visita a San Biagio Platani in quei giorni non potrà fare a meno di immergersi in questa atmosfera tipicamente barocca e rimanere incantato davanti a siffatte strutture, alte sino a tredici metri, realizzate con materiali poveri, offerti dalla natura, quali canne, agavi, salici, rami di alloro e di rosmarino e palme, che ricalcano fontane, portali e facciate di chiese. Tutto ciò che viene utilizzato nella realizzazione di questa grandiosa scenografia ha un suo significato simbolico. Con gli archi viene riprodotta una chiesa, con il prospetto principale, la lunga navata centrale, a seguire l’arco e infine, nella parte opposta del viale, l’abside.
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A decoro degli archi di pane di San Biagio Platani sono poste le nimpee, particolari lampadari artistici colorati da collane di datteri, pasta o altro materiale, e mosaici realizzati con ogni tipo di cereali, fiori, arance, datteri, che raffigurano il volto di Gesù, della Madonna ed altri soggetti riguardanti la natura. La festa infatti rappresenta il tripudio della natura che rifiorisce, come dimostrano il grano, i cereali, i fiori variopinti e la tantissima frutta utilizzata. Gli elementi più importanti sono le cuddure, delle vere e proprie sculture di pane che, sapientemente lavorato dalle mani delle donne del paese, assume le forme di angeli, colombe, campane ed altri simboli della cristianità. In passato il pane rappresentava un ex voto, lo si appendeva agli archi e dopo la celebrazione veniva offerto ad amici e parenti.
Quella degli Archi di Pasqua a San Biagio Platani è un’antica tradizione che ha origine nel Settecento, epoca in cui la popolazione era divisa nelle confraternite dei devoti alla Madonna, i cosiddetti madunnara, e dei devoti di Cristo, denominati signurara, una divisione atavica legata ad una rivalità nata tra le due antiche confraternite del paese, del Santissimo Sacramento e del Santissimo Rosario. Le due confraternite nelle settimane che precedevano la Pasqua, in gran segreto l’una dall’altra, si sfidavano nell’allestimento di questi spettacolari archi che avrebbero fatto da scenografia alla processione e all’incontro tra la Madonna ed il Cristo Risorto.
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