Per chi vive in Sicilia, il calendario è fitto di date da ricordare e ricorrenze importanti legate alla tradizione locale. Nei quartieri delle città più grandi ma anche nelle centinaia di paesini sparsi per l’entroterra, ogni anno vengono organizzate feste popolari molto pittoresche che solamente in questa isola è possibile trovare. A pochissimi giorni dalla festa dei Morti, infatti, l’11 Novembre in Sicilia si festeggia San Martino, contemporaneamente all’arrivo del momento dell’anno in cui si assaggia il vino, prodotto con tanta fatica nelle campagne. La tradizione prevede l’assaggio del vino in compagnia dei compaesani, si aprono quindi le cantine e le migliori bottiglie, accompagnate da prodotti tipici in onore del vescovo di Tours da cui la festa prende il nome. Ecco quindi come si festeggia il giorno di San Martino in Sicilia, con una panoramica enologica e gastronomica e a seguire i dettagli sulla storia di San Martino e la leggenda dell’Estate di San Martino.
Cantine aperte a San Martino
“Pi San Martinu ogni mustu diventa vinu”, questa è la filastrocca che nei paesi risuona ed echeggia insieme ai tappi stappati delle bottiglie. Ogni anno il Movimento Turismo del Vino organizza e promuove una manifestazione chiamata Cantine Aperte a San Martino, curando in tutta la Sicilia l’esposizione dei vini pregiati locali pronti per l’assaggio. Si tratta di un evento perfetto per il giorno di San Martino, in cui i paesani si riuniscono per bere e mangiare in compagnia. Le degustazioni sono accompagnate da prodotti tipici della gastronomia siciliana. Anticamente si usava, insieme al vino, scannare il maiale e produrre salumi e salsicce, questa usanza è ancora viva nei centri agricoli più rurali. Non possono mancare poi le classiche caldarroste ed il dolce tipico di questo giorno, che ne porta addirittura il nome. I biscotti di San Martino sono tra i dessert più amati dai siciliani, e ce ne sono di più varietà. A Palermo è tradizione mangiare u viscottu di San Martino abbagnatu, ovvero un biscotto rotondo al gusto di anice che viene inzuppato nel vino moscato, chiamato anche Tricotto perché per risultare croccante viene cotto tre volte, il biscotto rasco ripieno di ricotta e al sapore di rum, finendo con il biscotto decorato. Quest’ultimo viene farcito di conserva, glassato con lo zucchero e rifinito con cioccolato e scaglie d’argento.
Estate di San Martino giorno e storia
L’Estate di San Martino è una leggenda molto famosa legata alla tradizione cristiana. Si tratta infatti della storia di Martino, il figlio di un soldato che a causa della legge dei tempi fu costretto, a sua volta, ad arruolarsi nell’esercito. San Martino si ritrovò quindi un giorno molto grigio di Novembre alle porte di Amiens, insieme ai suoi soldati, quando incontrò un mendicante. Quest’uomo giaceva sul ciglio della strada seminudo, in preda al freddo dell’autunno. San Martino fu mosso immediatamente da una grande compassione e tagliò a metà il suo mantello, donando la parte recisa al mendicante. Per miracolo la grigia giornata di Novembre si riscaldò ed il sole uscì allo scoperto, dando vita alla prima Estate di San Martino della storia.
Dalla leggenda alla realtà… se vi state chiedendo dell’Estate di San Martino il giorno, è nella prima metà di Novembre che si verificano quelle condizioni atmosferiche piuttosto insolite per la stagione autunnale, che regalano un periodo mite e di relativo tepore. La durata di questo clima quasi estivo è di circa tre giorni e mezzo, come recita un famoso proverbio: “San Martino, tre giorni e un pocolino”.
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